"Inget ont som inte har något gott med sig." - "No bad thing which doesn't bring something good."

martedì 20 settembre 2011

Dove trovare il ponte di Jocke (e qualche riflessione su reale e fittizio)

Tjena,

due post in un giorno, wow. Quale produttività. :)

Finalmente son riuscito a capire dove si trova il ponte dell'attacco a Jocke e perchè non riuscivo a localizzarlo in quel di Luleå... Il motivo è che il suddetto si trova molto più a sud, in un altro sobborgo di Stoccolma, e precisamente a Råcksta, in Multrågatan.
Chi ha letto il libro avrà già sentito nominare questo quartiere...

Non è un gran problema, basterà prendere la tunnelbana di Stoccolma fino a Blackeberg e, dopo esserci fatti un giretto per la cittadina natale di Lindqvist, passeggiare fino a destinazione.

Infatti la distanza da percorrere non è molta, poco meno di 2 Km (una ventina di minuti a piedi).

Eccovi il percorso da seguire :











Considerando che ultimamente mi sento spesso dire 'mi sembra assurdo perdere tempo a visitare angoli di strada dov'è ambientato un film / un libro', colgo l'occasione per rispondere in questa sede.

 Le priorità e le passioni son strane bestie, ognuno ha le sue e non è detto che ognuno sappia Perchè.
Conosco persone che impazziscono per gli insetti, in senso positivo. Li osservano, li collezionano, talvolta li 'allevano' anche, in piccoli terrari perfettamente tenuti.
Ne conosco altre che tengono e 'vivono' i libri che hanno in casa come veri e propri feticci; alcune di loro hanno ammesso che non contano tanto i libri in sé quando la libreria che formano.
Non è chiaro poi se per una questione di 'apparenza' o per il piacere di dare una forma 'materiale' al proprio bagaglio culturale letterario.

E ci tengo a chiarire che anche fosse per 'apparenza', personalmente, non avrei niente da biasimargli.
Con quale diritto potrei?
Si sente dire che 'ciascuno è perfetto' e poi aggiungere 'a modo suo'. Tanto per chiarire.
Quindi è inutile e stupido negare quanto l'apparenza sia importante, e sia importante per tutti noi.
Non è che il prodotto del mondo civilizzato e della nostra sfera culturale. Le convenzioni sono radicate in noi al punto da esser diventate una 'seconda natura', e poco ci si può fare se non essere onesti con sé stessi (ed eventualmente con gli altri).

Ciò che voglio dire è che nonostante il 'senso comune' ci suggerisca che allevare insetti non sembra così 'eccitante', ed anzi, molti possono trovarlo 'disgustoso', ciò non toglie nulla al valore della cosa.
Ad esempio, concorderete tutti che veder crescere qualcosa è bellissimo.
Perchè veder crescere un insetto dovrebbe costituire un'eccezione?
O coltivare una pianta, per fare un altro esempio.
'Ma è una pianta, che soddisfazione ti può dare?'

Le piante crescono, e la soddisfazione può essere enorme.

Così molte piccole cose possono entusiasmare, come scoprire una tonalità di colore o una canzone che ci descrive.
Anche qui non è difficile cogliere il motivo : nel primo caso si aggiunge una sfumatura alla nostra capacità di rappresentazione (nonchè di ricezione), nel secondo si prova il conforto di sentirsi 'raccontati' da un perfetto estraneo, il che suggerisce una verità estremamente positiva : che non si è soli.

Allora, se questi piccoli piaceri sono inutili o 'non valgono la pena', quale grande piacere si nasconde dietro il tentativo di 'smascherarli' sentenziosamente?

Qualche giorno fa, leggendo il profilo di una ragazza straniera ho trovato una frase che mi ha molto colpito : "Il fandom non è una cosa stupida, è solo il nome ad apparire tale. Al mondo serve passione, di qualunque tipo essa sia."
Cosa conta se questa passione è rivolta al reale o al fittizio?
Si obietta che in quest'ultimo caso essa è 'inutile', perchè non può portare a nulla di concreto ed allontana dalla realtà.
Beh, io sto organizzando un viaggio, ed è il primo della mia vita.
Inoltre, come forse avrete letto nell'Introduzione, è davvero sorprendente come l'idea di stare così lontano da casa mi entusiasmi piuttosto che spaventarmi, considerato il mio disturbo.
Cosa c'è di più concreto di un simile slancio?

Se poi vogliamo entrare nel particolare, e mi si chiede 'Perchè questo libro è così importante? Perchè Eli è così importante?', allora la risposta è semplice - a patto che la si voglia ascoltare.

Eli, da cui ho mutuato il nickname da blogger, è un personaggio di fantasia, sovrannaturale.
Ma è interessante notare che non sono le sue caratteristiche 'fantastiche' a rendere questa ragazzina 'degna' di attenzione (e degna di passione), bensì elementi di personalità che ciascuno di noi potrebbe possedere, innate o acquisite.
Eli è una diversa, nel senso più radicale del termine, ed anzi, è doppiamente diversa (per il suo esser vampiro e per la sua asessualità / menomazione fisica), costretta ad uccidere a dispetto del suo senso morale, e costretta alla solitudine per via di un mondo chiuso, refrattario.
Inoltre è costretta a sperimentare tale solitudine 'ferma' nel corpo di una dodicenne, fornendo l'immagine terribile di una 'bambina' persa nel tempo.

Ciò che riesce a fare Eli è riconquistare una parte d'innocenza attraverso qualcun altro.
Qualcosa di incredibile se ci pensate, considerando che spesso è proprio per Colpa di qualcun altro che essa si perde.

Ora, banalizzando il maggior messaggio di questa storia è che Chiunque può provare la splendida sensazione di 'appartenere a qualcuno' (il che significa sfuggire a quella di essere 'tutto a sé stessi', che ,seppure molti trovano invitante per via della distorta ed erronea idea 'comune' di libertà, in realtà è più che spiacevole).
L'amore è qui per tutti, insomma, e ciò che è più importante, l'amore essenziale non è impossibile, non è inarrivabile.

Non è perchè vampiro che Eli conquista Oskar. Piuttosto è a dispetto di questo che ciò accade.
Quindi nell'amore tra i due non gioca un ruolo fondamentale alcun elemento sovrannaturale.

Entrambi sono soli, entrambi outsiders, entrambi non covano speranza di essere felici.
Eppure queste due solitudini si sommano ed in qualche modo (il sentimento, si sa, non è razionale) si annullano, distruggendo, se vogliamo enfatizzare, anche la verità convenzionale meno discussa : quella matematica.

Ora, cosa c'è di stupido o ridicolo in questo?
Io credo che tutto ciò che ispiri buone intenzioni, piccole speranze e motivazione non possa essere denigrato.

Nel 'reale' c'è malignità, e la malignità provoca la vergogna, e così la vergogna provoca l'annullamento.
Non c'è una persona che conosca (e dico una) della quale non abbia sentito parlar male... dai suoi stessi amici.
E la maggior parte degli argomenti di tali cattiverie riguardano integrità ed aspetto esteriore (neanche tra amici ci si dovesse sposare).

Perciò mi perdonerete se costretto in questa merda assieme a tutti voi provo un barlume di gioia effimera (ma si può poi dire di una gioia 'effimera'?) nell'essermi scoperto sentimentalmente attratto da un ragazzino castrato, che ha 12 anni da circa due secoli e che per vivere è costretto ad uccidere - suo malgrado.

Detta così suona male, vero?
Suona sporco, anche se rileggendo non c'è una parola che possa lasciare intendere nulla di 'laido'.
Suona stupido?
Considerando, come diceva Leopardi, 'la greggia che ho intorno' io trovo dolce sentire che una personalità come quella di Eli ('meritevole d'affezione') è possibile, è reale.
E che è quel tipo umano che voglio incontrare.

Nulla mi toglie dalla testa che solo il 'diverso', il 'reietto' possa essere davvero amabile nel contesto in cui ci troviamo, e vi assicuro che la coscienza di 'superare' i limiti della convenzione (non perchè ci si costringe, ma perchè Avviene) è impagabile.

La gente è orribile, ma io ho un bel pensiero sulla gente che Potrebbe essere.

Eli

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